Brand: quanto conta il logo

Il logo è il segno distintivo per eccellenza, per quel che riguarda il rapporto brand-consumatore che possiamo identificare come il “volto“ del marchio, cioè la rappresentazione visiva di un’identità aziendale che deve in qualche modo materializzarsi per diventare riconoscibile ed essere ricordata dal pubblico.

Quasi il 50% del cervello dell’essere umano è coinvolto nel processo di elaborazione visiva ed è per questo motivo che la scelta del logo giusto può essere determinante per il successo di un brand, per il ricordo e per l’impatto sul consumatore, facendo attenzione a colori e forme da utilizzare.

Il riconoscimento dei loghi aziendali è un processo complesso che va oltre al collegamento con un brand o con un prodotto, poiché il consumatore percepisce i loghi in maniera diversa, associandolo a sensazioni positive o negative, a seconda delle pregresse esperienze con un brand.

Avere un logo che rappresenti l’azienda in maniera coerente e distintiva è di fondamentale importanza.

Quando visualizziamo un logo, la prima cosa che viene percepita sono i colori e successivamente le forme. Una volta identificati separatamente, essi vengono poi riconosciuti come un insieme e si stabilisce, così, una corrispondenza tra l’immagine visualizzata e quella immagazzinata precedentemente nella memoria.

L’immagine viene poi collegata ad alcuni elementi semantici, come il nome del brand, i relativi prodotti o servizi ed infine alle preferenze e ai bisogni del consumatore che possono essere in qualche modo ricondotti al marchio.

Un altro elemento importante da considerare è la familiarità nei confronti del brand: l’essere umano, ha infatti la tendenza a collegare emozioni positive a marchi che piacciono e con cui ha già avuto esperienza.

Approfondiremo quest aspetto nel prossimo articolo dove spiegheremo quanto un logo possa incidere sul comportamento dei consumatori.

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